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Pagina:Abrabanel, Juda ben Isaac – Dialoghi d'amore, 1929 – BEIC 1855777.djvu/435

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nota 429

un assaggio preliminare nel III dialogo; del suo probabile andamento drammatico si può forse dire che Sofia avrebbe finito per cedere a Filone posto che giá alla fine del dialogo III si lascia sfuggire una mezza confessione di essere toccata dal suo amore, e che molto Leone si proponeva di approfondire il contrasto fra i benefici e i malefici dell’amore; ma questo è tutto. Certo una quarta parte doveva essere scritta, perché il libro appare non chiuso: ma se sia stata scritta e poi si sia dispersa, ovvero se Leone non abbia attuato il disegno di quel quarto dialogo (forse per quel certo timore di offendere il dio Eros e di svelare segreti non comunicabili, a cui accenna lá dove tocca il tema, o piú semplicemente per le vicende della sua vita inquieta), non abbiamo modo di decidere.

Notevole la sproporzione della materia e dello svolgimento fra i primi due Dialoghi e il terzo, che da solo è piú esteso degli altri due messi insieme e ne riassorbe in qualche misura i problemi fondamentali, riprendendo in particolare l’argomento del primo. I primi due dialoghi hanno inoltre uno schema piú semplice, ripartendosi l’uno nella triplice trattazione dei rapporti tra amore e desiderio, dell’amor divino, dell’amore umano, e l’altro egualmente nei tre capi dell’amore nel mondo sublunare, nel mondo celeste, nel mondo angelico: mentre il terzo dialogo si suddivide nettamente in due parti, l’una dedicata alla teoria dello spirito nel suo duplice aspetto di anima e intelletto, e l’altra, che da sola fa metá del libro, alle cinque questioni sull’origine dell’amore nelle quali si riassume tutta la filosofia di Leone. Nulla vieta pertanto di pensare che un primitivo disegno si sia venuto via via ampliando, come dimostra giá la lunga digressione del II dialogo sull’interpretazione esoterica dei miti: ma una rielaborazione in vista di maggiore equilibrio nell’economia dell’opera non era certo richiesta dalla tradizione letteraria dell’ebraismo medioevale. Gli intermezzi amorosi tra Filone e Sofia segnano tuttavia divisioni un poco piú rispondenti alle esigenze della materia trattata.

Quali relazioni intrinseche avesse con i Dialoghi la seconda opera di Filone non ci è direttamente noto: perché tutto quel



    tar qualche mese se tal Dialogo si scoprisse»: in caso contrario, si dichiarava disposto ad assumere lui la fatica; ma il proposito rimase, per quanto risulta, senza effetto.