Pagina:Albertazzi - Novelle umoristiche.djvu/103

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dall'eldorado 89

cessario averlo ben conosciuto in vita; che, in sostanza, le virtù domestiche e civili essendo sempre quelle, le lodi ai morti eran sempre quelle; che non essendo opportuno nell’ora del compianto rammentare vizi e difetti, ma essendo invece di consuetudine i discorsi funebri, si attribuivano molte virtù anche a chi non ne aveva mai avute.

Ah! Edon era quasi fuori di sè per ammirazione.

— Beati voi! Voi potete vivere da birbanti e morire tranquilli; chè i giornali diran bene di voi: voi potete viver bene con la speranza in un futuro premio, o viver male con la speranza del perdono....

Ma d’improvviso l’eldoradese s’interruppe.

— L’Albergo del libero scambio! — fece, accennando a un uomo che tra la folla del trasporto recava al disopra di un’asta quell’annuncio réclame.

— Questa sera a teatro! — aggiungeva Edon fregandosi le mani.

Il socialista cominciava a smarrirsi. Invero, un uomo che si era divertito tanto a una funzione funebre, logicamente poteva rattristarsi a una pochade; e, d’altra parte, se Edon non era rimasto commosso a uno spettacolo di morte, non doveva esser stata la morte di qualche persona cara che l’aveva indotto a fuggire d’Eldorado. Forse il tradimento d’una donna amata?... Ma v’ha pochade senza inganni di