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98 theogenius

nati si dolgono di chi gli perturbò el vero giudizio, o gastigano sé stessi quali incauti prestarono orecchie a’ fraudolenti. E quando ben così fusse che qualche tuo errore, — non saresti uomo se tu solo non come gli altri qualche volta errassi, — fusse materia de’ tuoi ottrettatori, non dubitare che i viziosi non molto stimano udendo in altri quello che iudicano in sé da non fuggirlo, né a loro debba dispiacere se altri racconta quello che tanto a loro diletti fare. E’ buoni, loro natura, sono indulgentissimi, e udendo gli altrui errati riconoscono in sé come negli altri uomini la natura fragile essere e prona, così e ancora esservi più e più altre e pari e maggiori mende. Ma pur dove questo a te pesasse, come disputava Plutarco, filosofo e ottimo istorico, così certo arai da persuaderti che un sollicito inimico non poco a chi ben voglia tradursi in vita sia utilissimo. Molte facciamo e molte non facciamo cose per non aprire a’ nostri inimici addito a riprenderci, onde abbiamo da non odiare chi non lassi errarci, e chi noi ecciti a virtute e laude.

Microtiro. Ameremo che, adunque, e’ nostri inimici?

Teogenio. Più te molto loderò se tu verso chi sé opponga a te inimico porgerai amore più che odio, umanità più che indignazione, facilità più che contumacia, poiché ogni perturbazione d’animo più nuoce a chi in sé la sente che verso cui ella sia addiritta.

Microtiro. Non adunque m’ingegnerò esserli grave e molestissimo?

Teogenio. Ma in questo voglio, mentre che a chi tu sia in odio vive vizioso, esponga ogni tua opera e industria.

Microtiro. Adunque verso di lui serò quale egli se porge verso a me, a cui niuna sua fatta o ditta cosa piace. Infamerollo, acquisterogli inimici, vendicherommi.

Teogenio. Se e’ fusse dotto e buono, farebbe e direbbe cose non pochissime qual ti piacerebbono, né può un buono se non piacere a un altro buono, e volendo essere grave a un vizioso via brevissima darti alla virtù, ché se tu con fraude cercassi offenderlo, qual cosa non potresti senza cura e pression d’animo, in prima in questo seguiresti tu quanto el desidera di te, quale certo, quanto dicevi, cerca vederti inceso d’ira e di disdegno e simili