Pagina:Alberti, Leon Battista – Opere volgari, Vol. I, 1960 – BEIC 1723036.djvu/19

Da Wikisource.


LIBRO PRIMO


Liber primus Familie: de officio senum erga iuvenes
et minorum erga maiores et de educandis liberis


Mentre che Lorenzo Alberto nostro padre giaceva in Padua grave di quella ultima infermità che ce lo tolse di vita, più dì aveva grandemente desiderato vedere Ricciardo Alberto suo fratello, del quale sentendo che subito sarebbe a visitarlo, ne prese grandissimo conforto e oltre all’usato si levò così in sul letto a sedere monstrando in molti modi esserne assai lieto. Noi ch’eravamo al continuo pressogli, insieme pigliammo conforto del piacere suo, ed eraci allegrezza così avere donde ricevere buona speranza qual parea ci fusse porta, vedendo Lorenzo più che l’usato rilevato. Ivi era Adovardo e Lionardo Alberti, uomini umanissimi e molto discreti, a’ quali Lorenzo quasi in simili parole disse:

— Non vi potrei con parole monstrare quanto io desideri vedere Ricciardo Alberto nostro fratello, sì per compor seco alcune utilitati alla famiglia nostra, sì ancora per raccomandargli questi due miei figliuoli costì Battista e Carlo, e’ quali pur mi sono all’animo non piccolissimo incarco, non perch’io dubiti però in niuno loro bene, quanto gli fia possibile, Ricciardo non vi sia desto e diligente, ma pure e’ mi pesava non assettar prima questa a noi padri adiudicata soma, e spiacevami lasciare adrieto simile alcuna giusta e piatosa mia faccenda. Uscirò di vita sanza quello incarco poich’io arò ciascuno di voi molto e Ricciardo imprima pregato guidi costoro