Pagina:Alberti, Leon Battista – Opere volgari, Vol. I, 1960 – BEIC 1723036.djvu/287

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libro quarto 281

falsità e fraude. Cominciommi ad amare, credo per tanta ricchezza quanta e’ vedea in la famiglia nostra, ond’e’ a sé stessi persuadea fussi omo, quanto io me gli mostrai, largo e aperto potere valersene utile e molto emolumento. Era ancora fra tutti e’ suoi domestici una incredibile, continua dissensione e d’ora in ora volubilità di tutti gli animi della sua famiglia. Oggi questo potea el tutto; domani era costui da tutti escluso; e così d’ora in ora ciascuno procurava rendere odiato e dismesso chi sopra sé apresso del Papa fusse acetto. E per questo molti, vedendo quanto mi fusse dal pontefice prestato orecchie e mostrata fronte, per prepormi a’ suoi aversari, studiavano ch’io stessi primo a tutti in grazia apresso del maggiore. E come sapete, non la diligenza e virtù nostra solo noi fa grandi, ma la cupidità e opinioni di chi ci si sottomette a noi acresce autorità, degnità e possanza. Costoro così, o per altrui invidia preponendo me agli altri, o per concetta in sé opinione di mia alcuna virtù, facile me aveano collocato in suprema licenza e grado. Io a cui que’ vizii e suoi e di tutta la famiglia dispiaceano, e non poco intendea el Papa non amarmi se non per quanto egli aspettava da noi qualche utilità, e per non coinquinarmi e ricevere qualche nuota d’infamia conversando con quelli scelerati e da tutti e’ buoni odiati e vituperati, volentieri sì mi stava da loro segregato e lontano; ché sapete l’uso co’ viziosi sempre diede infamia e danno. Ma per usare la benivolenza sua, come si dice convenirsi fruttare l’amicizia de’ preti, sempre e per me e per miei gli domandava cose quale era suo debito dare, se non a me ad altri: officii, beneficii, grazie; e avute più repulse, non però me tirava adrieto, anzi di nuovo entrava a ripregarlo. Voglionsi vincere di stracchezza e importunità, insieme e vincere e’ competitori, non come molti fanno raportando e traendoli in invidia e malagrazia, — però che così aviene, a’ principi e’ raportatori tacendo sono sospetti, e referendo odiosi, — ma di virtù e merito vorremo essere primi; ché a chi chiede, solo basta fra molte una volta trovarlo facile e prono a darti, e le cose de’ principi negate non però