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294 i libri della famiglia

dalle voluttà, darsi con studio e opera e diligenza alle cose in prima lodate e non poco faticose. E per meglio potere conoscere e agiugnersi molti buoni, chi dubita bisogna non tenersi in solitudine, ma conversare in mezzo alla moltitudine? Dove non lodo chi a tutti sé dia pur a un modo facile, e biasimo chi, non servata ogni dignità, usa o gravità o umanità dove e come e quanto non bene sia assettata. Alcuni dispiaceno perché poco degnano; alcuni men piacceno quando quasi publici abracciatori salutano questo, baciano quell’altro, arrideno a un altro, e con troppa blandizia, assentatori e servili, se gettano a gratificare a qualunque se gli presenti. Ameremo adunque in ogni cosa accomodarvi modestia. Né per allettarci grazia faremo che noi perdiamo dignità e autorità, quali due cose sempre ad amicizia utilissime, non sanza fatica s’acquistano, e facile si perdono. Uno atto di levità, una parola inconsiderata cancella di noi spesso buona oppinione. Adunque in ogni nostro processo serviremo agli occhi della moltitudine, poiché nostro officio fie piacerli quando indi instituimo sceglier copia d’amici a noi.

Ma chi può dire qual sia varietà maggiore ne’ visi degli uomini, o pur ne’ loro animi? Vedrai alcuni gravi d’aspetto, moderati nelle parole, duri a rispondere, severi al giudicare, iracundi al disputare, superbi al contendere, quali vizii sono comuni alle ricchezze e prosperità della fortuna; alcuni motteggiosi, festivi, lieti, ridiculi; alcuni pacifici, remissi, taciturni, umili, vergognosi; alcuni petulanti, audaci, inconsiderati, iattabundi, subiti, volenterosi; e alcuni, come Callicles dicea presso a Plauto poeta, staranno doppi e moltiplici, non d’ingegno solo e animo, ma in ogni risposta e atti e parole, che mal potrai conoscere a qual parte e’ pervengano ad amicizia o ad inimicizia. Così, tanto si truova diversità e corrotta natura in fra e’ mortali! Né iniuria, Teofrasto, quello antiquo filosofo, in età sino anni novanta, si maravigliava che cagion così facesse e’ Greci, tutti nati sotto un cielo e con ordine d’una equale disciplina e costume educati e instrutti, tanto fra loro l’uno essere all’altro dissimile. E onde