Pagina:Alberti, Leon Battista – Opere volgari, Vol. I, 1960 – BEIC 1723036.djvu/318

Da Wikisource.
312 i libri della famiglia

tanto s’accendono in maggior fiamme, quanto l’uso e familiarità gli nutrisce con assiduo e pronto officio e aperta commutazione di amorevolezza. E qui ancora, se la onestà, cosa quanto niuno debba dubitare santississima e religiosissima, fu onde s’apprese la benivolenza, non mi dispiace crediamo la benivolenza una essere simile alla onestà religiosa e sacra. Mai sarà che la religione sia non onestissima, né mai fu religioso quale in prima non amasse la onestà, né troverrai onesto quale non molto sia religioso. Così, non iniuria, statuiremo la iusta benivolenza fra le cose religiose e sante. Poi a me qui parrà similitudine attissima, quanto si scrive appresso de’ pontefici, che ’l matrimonio sta legato di due in prima notissimi vinculi: l’uno fu primo vinculo di que’ due animi, quali in uno così insieme volersi con onestà convenirono, e questa unione aperto monstrano essere cosa divina, qual disputazione qui sarebbe lungo e non molto a proposito raccontarla; onde negano a noi mortali essere licito dividerla. Ma quell’altra coadiunzione insieme ad una opera per procreare figliuoli, in questa se cosa vi sopra fusse grave sì che qualunque prudente ben consigliandosi la fugisse, sarà licito separarsi. Così in amicizia niuno stimi essere non quasi religione servare in sé la benivolenza quanto si può etterna. Officio di umanità richiesto da essa incorrutta e ben servata natura, che tu ami qualunque teco sia uomo in vita. Confessoti che in cui siano vizii e costumi di bestia, costui sarà quasi non uomo ma monstro piuttosto. Restaci adunque necessità non odiare chi a te più era che per esser uomo in vita, coniunto di religioso quale dicemmo vincolo di benivolenza. Ma per l’uso familiare se cosa alcuna a te starà gravissima, e quale uomo niuno prudente e buono non a forza soffrisse, a te qui non leverò io licenza, quanto la ragione ti consigli, tanto in quella parte interlassi quanto, disiunta l’assiduità e conversazione, per te sempre la benivolenza sia con onestà e religione osservata. E dirò sia contro alla religione e oltra che allo officio per qualunque offesa mai rompere in ira o vendetta alcuna, per la quale la fede tra voi antiqua e ciascuno secreto