Pagina:Alberti, Leon Battista – Opere volgari, Vol. I, 1960 – BEIC 1723036.djvu/329

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libro quarto 323

che in età d’anni ottanta in iudizio difendendosi disse cosa esser difficile a lui, ch’era vivuto fra altri, ora con nuovi cittadini convenirli disputare della vita sua. E non pochi appresso di Aulo Gellio e degli altri scrittori si raccontano subito tornati da inimicizia in non sperata amicizia; qual cose fanno che forse alcuni dubitano queste veementissime affezioni nascere non da nostra alcuna opera, ma quasi da qualche fato e forza de’ cieli. Raccontono che da prima puerizia Aristide, quasi instigato da natura, prese odio capitale contro a Temistocle figliuolo di Nicocle. E Arato sicionio da natura con grande opera e studio inimicava ciascun tiranno, e quasi indutto da’ fati, come el sacerdote, trovato in la vittima due insieme in una rete ravolti fieli, gli predisse ancora sarebbe con un suo capitale inimico molto coniunto in benivolenza, così poi fu ad Antigone tiranno tanto amico che, riduttosi a mente el pronostico del sacerdote, quando poi sotto un panno erano pel freddo lui e Antigono coperti sorridendo gli raccontò la istoria, e fulli gratissimo così piacesse agli dii. E legesi che sanza altri mezzano, quasi destinato, e ordine da’ cieli, Affricano e Gracco, Lepido e Flacco inimicissimi tornorono in grazia.

Pertanto non disputiàn qui quale sieno le prime cause e, come appellano, e’ primi elementi della inimicizia. Nasca l’inimicizia o per nostro difetto, o per altrui malignità, o per condizion de’ cieli, tanto veggo che chi a me sia inimico, costui in tutte le cose farà el contrario che chi a me sarà amico. Desidererà chi me ami a me sia bene, e del male mio arà dolore, e studierà e goderà beneficarmi. L’inimico desiderarà sia a me miseria e calamità, arà festa d’ogni mio infortunio, proccurerà e glorierassi noiarmi e perturbarmi ogni onesto incetto e laude. All’amico ancora piacerà vedermi e assiduo e lieto, saralli voluttà ragionarsi meco di cose a me utile, a noi iocunde, e donde a me ogni mio desiderio e onore s’acquisti e cresca. L’inimico, contra, quando me vederà, tutto si turberà, curerà e studierà solo dirmi e farmi cose con onta, piene di sdegno, donde a me resulti all’animo grave perturbazione e molestia, e vivane in tristezza e lutto. L’amico meco