Pagina:Alberti, Leon Battista – Opere volgari, Vol. I, 1960 – BEIC 1723036.djvu/331

Da Wikisource.

libro quarto 325

minacciando sono pericolosi. E veggo lo sdegno de’ virili simile all’arco: quanto più duro a gonfiarsi d’ira, e quanto per più forza d’offesa piegano, tanto più percuote vendicandosi.

E benché non pochi sieno d’oppinion lungi da me contraria, e riputino animosità, preso la gara, persino col sangue e ultimo spirito mantenerla, e dicano fortezza tenersi ultimi a deporre le ’niurie; e dicano come Coriolano, el quale ferito combattendo, e pregato dagli amici curasse la sua salute e tornasse al sicuro, rispuose: «chi vince non s’afatica»; e più ancora piaccia la risposta de’ Romani fatta agl’imbasciadori de’ Volsci: «voi primi corresti in arme, noi pertanto staremo ultimi a deporle»; non però a me in uomo prudente non dispiacerà ogni contenzione, quando ella sia a chi così contenda dannosa. Pirrus, perduto in vittoria molti suoi amici, disse: «Se un’altra volta vinceremo e’ Romani, certo tutti periremo». Grave adunque e da non volere quella vittoria qual sia con nostro danno. Onde e chi sarà che non biasimi quel Buten prefetto assediato da Cimone in Tracia, quale per mantenere sua durezza d’animo infiammò la terra, e fra le fiamme con molti nobilissimi prìncipi di Persia perì? Non racconto que’ Talani, quali, dice Sallustio, oppressi da Metello, sé e sue cose perderono ardendo. Simile e’ Numantini da Scipione, e appresso le radici dell’Alpi que’ famosi Galli da Mario superati; e altrove quelle femmine delli Ambroniti, quale percossero e’ figliuoli suoi su’ sassi, e sopra loro sé dierono a morte; e que’ compagni di Iosuo Ierosolimitani rinchiusi in quella spilunca, quali assortiti l’uno uccise l’altro; e que’ Litii vinti da Bruto, ancora contumaci perseguiti e ossessi apresso Sanzio, quali, poiché essi ebbero incese le macchine atorno de’ Romani e videro le fiamme portate dal vento scorrer ardendo più e più tetti sino in mezzo alla terra loro, quasi lieti di tanta sua calamità, grandi e piccoli, maschi e femmine e ogni età, accorsero furiosi a repellere e’ Romani, quali piatosi sé porgeano a spegnere tanto e sì diffuso incendio. E tanta fu, dicono, in que’ Litii ostinazione e pervicacità, che con sue mani per tutto altrove trasferirono el fuoco, e piacque a