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i libri della famiglia 409

biamo tenuto sempre a confronto la lezione della precedente redazione, cioè di F1 . Nei casi in cui essi andavano tutti d’accordo contro questo, se non si trattava di palese errore o di spiegabile omissione, abbiamo naturalmente seguito quella comune lezione. Nel caso inverso, cioè quando F1 e gli altri codici si schieravano contro U (per es. quando manca in U qualche parola che figura sempre altrove), abbiamo eliminato le lezioni isolate di U seguendogli altri mss. Più difficili sono i casi di disaccordo più complesso tra i vari codici del gruppo X, soprattutto laddove uno o più codici riportano, contro U e altri, la lezione di F1. Qui bisognava adattarsi al caso specifico. Il buon senso détta che, laddove ci sia il minimo dubbio che si tratti solo di errore di trasmissione, prevalga la lezione di F1(sempre, cioè, se questa non paia errore, — e tali errori non mancano in F1, pur dopo la revisione autografa); invece, laddove la variante abbia maggior peso, è necessario, avendo preso come base il cod. U (e i suoi affini, F3, F4), seguire quella e non la lezione di F1 e dei mss. che in quel caso la rispecchiano. È per questa ragione che abbiamo voluto dare in questa edizione un apparato quasi completo di varianti (escluse cioè varianti grafiche e di minimo peso), in modo che in casi di questo genere la nostra risoluzione dei singoli problemi sia evidente al lettore. L’apparato serve anche a due altri scopi; prima di tutto a mettere in evidenza le moltissime differenze tra la prima redazione (F1) e la seconda (gruppo X); e in secondo luogo a far conoscere le più importanti correzioni fatte dall’A. sulla prima redazione (F1). Questo spiega la forma dell’apparato, in cui, dando le varianti di F1, s’intende, in mancanza di altre indicazioni, che la lezione del testo è quella di U e di tutti gli altri codici; e invece, quando si cita una lezione di U, che la lezione adottata nel testo è quella di tutti gli altri, incluso F1; i casi in cui si citano più codici si spiegheranno da sé. Spero che in questo modo chi abbia voglia di rendersi ragione della costituzione del testo, possa trovarvi, anche dissentendo, la spiegazione.

Naturalmente ho tenuto presente le edizioni del Mancini e del Pellegrini, benché fondate sul cod. che per me rappresenta la prima redazione. Rimangono sempre preziose le note storiche, letterarie e filologiche del commento all’ed. Pellegrini. Né debbo tacere l’utilità dell’ed. Bonucci, la quale mi è giovata in parecchi luoghi a risolvere problemi di punteggiatura, cioè di interpretazione.

Una parola a parte merita il Governo della Famiglia, che pure