Pagina:Alberti - Della architettura della pittura e della statua, 1782.djvu/327

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libro secondo. 305

quella gratia, che costoro chiamano bellezza. Conciosia che quel viso che harà alcune superficie grandi et alcune piccole, che in un luogo eschino troppo infuori, et nell’altro si nascondin troppo adentro, come si vede ne visi de le vecchie, sarà questo a vedersi certamente cosa brutta. Ma in quella faccia, nella quale le superficie saranno di maniera congiunte insieme, che i dolci lumi si convertino a poco a poco in ombre soavi, et non vi saranno alcune asprezze di angoli, questa chiameremo noi a ragione faccia bella, et che ha venustà. Adunque in questo componimento de le superficie bisogna andar investigando grandemente la gratia et la bellezza. Ma in che modo noi possiamo ottener questo, io non ho trovata via più certa, che andar a considerare la natura stessa: et però guardiamo diligentissimamente et per lunghissimo tempo, in che modo la natura maravigliosa artefice de le cose, habbi composte le superficie nelle bellissime membra. Ne lo imitare la quale bisogna esercitarsi con tutti i pensieri et diligentie nostre, et dilettarsi grandemente, come dicemmo de la rete. Et quando noi haremo poi cavate le superficie da bellissimi corpi, et le haremo a mettere in opera, delibereremo sempre la prima cosa i termini, mediante i quali noi possiamo tirare le linee a luoghi loro destinati. Basti haver detto insino a qui del componimento de le superficie. Fig. 7. Resta che noi diciamo del componimento de membri. Nel componimento de membri la prima cosa bisogna procurare che tutte le membra fra loro sieno proportionate. Dicesi che elle sono bene proportionate, quando esse corrispondono et quanto alla grandezza, et quanto allo officio, et quanto alla specie, et quanto a colori, et alle altre cose simili, se alcune più ce ne sono, alla bellezza et alla maiestà. Che se in alcuna figura sarà un capo grandissimo, uno petto piccolo, una mano molto grande, un piè enfiato, un corpo gonfiato, questo componimento in vero sarà brutto a riguardarlo. Bisogna adunque, quanto alla grandezza, tenere una certa regola nel misurare, la quale giova molto nel dipignere gli animali: andar la prima cosa esaminando con lo ingegno, quali sieno l’ossa, che essi hanno, imperoche queste, perche elle non si piegano, occupano sempre una sede et luogo certo: Dipoi bisogna porre a luoghi proprii i nervi, et i muscoli loro: et ultimamente vestire di carne, et di pelle le ossa, et i muscoli. Ma in questo luogo ci saranno forse di quelli che mi riprenderanno, perche io ho detto di sopra, che al Pittore non si aspetta alcuna di quelle cose, che non si veggono. Diranno veramente costoro bene; Ma come nel vestire bisogna disegnar prima sotto lo ignudo, il qual poi noi vogliamo involger a torno di vestimenti, cosi nel dipignere uno ignudo, bisogna prima disporre et collocare a luoghi loro le ossa et i muscoli, quali tu habbi poi per ordine a coprire di carne et di pelle talmente, che non difficilmente si habbi a conoscere in qual luogo sieno situati essi muscoli: Ma perche havendo essa natura esplicate tutte queste misure et postecele inanzi a gli occhi, lo studioso Pittore troverà non piccola utilità in riconoscere quelle medesime con la fatica sua da essa natura. Et però gli studiosi piglino questa fatica, accioche tutto quel che di studio et di opera essi haranno posto in riconoscere la proportione de le membra, ei conoschino havergli giovato a tenere ferme nella memoria quelle cose che essi haranno imparate. Avertiscoli nondimeno la prima cosa di questo, che nel misurare lo animale ei si pigli qualcuno de’ membri di esso stesso animale, per il quale si misurino tutte le altre membra. Vitruvio Architettore misura la lunghezza del huomo con i piedi. Ma io penso che sia cosa più degna, se le altre membra si rapporteranno alla quantità del capo. Ancor che io ho considerato che per lo più è quasi comune ne gli huomini, che tanta è la misura del piede, quanto è dal mento a tutta la testa: Si che preso uno di questi membri, tutte le altre si hanno ad accomodare a questo; talmente che non sia membro alcuno in tutto lo animale, che per lunghezza, o larghezza non corrisponda a gli altri. Oltra di questo si ha ad haver cura, che tutte le membra


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