Pagina:Alberti - Della architettura della pittura e della statua, 1782.djvu/55

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libro secondo. 33

questo modo: vuole che le Roveri si taglino quando sarà il Solstizio, però che l’Inverno è sempre fuori di tempo: gli altri Legnami che hanno seme, taglinsi quando ei sarà maturo; quelli che non hanno seme, quando ti pare. Quelli che lo hanno maturo, et verde a un tratto, etaglinsi quando ei casca, ma li Olmi quando li cascano le foglie. Et dicono ch’egli importa grandemente, a che Luna si taglino; percioche e’ pensano tutti, et massimo Varrone, che nel toccare simili cose con il ferro i lunari possino tanto, che coloro ancora che si tagliano i capelli a Luna scema, subito ne diventino calvi. Et per questo dicevano che Tiberio osservava i giorni da tagliane i capelli. Gli astrologi dicono che tu harai sempre lo animo malinconico, se tu ti taglierai le unghie, o i capelli essendo la Luna oppressata, o mal conditionata. Questo faccia a proposito che e’ dicono che le cose che hanno a essere mobili per l’uso nostro, doveriano esser tagliate, et fabricate quando la Luna è nella Libra, o vero nel Granchio; Et quelle che hanno a stare salde, o vero immobili, si debbon cominciare, et trattare, quando la Luna è in Leone, o in Toro, et simili. Ma che i Legnami si debbino tagliare a Luna scema, tutti i savi ce ne avertiscono; percioche ei tengono per fermo, che allora sia molto risecca quella flemmatica grossezza, che è pronta ad empierli di presta putrefattione, et tagliati a questa Luna è certo che non sono molestati dallo intarlare. Di qui è che tu debbi mietere a Luna piena, le biade che tu vuoi vendere; percioche allora son molto piene: Ma quelle che tu vuoi serbare, mietile a Luna scema. Egli è chiaro ancora, che le frondi de gli Arbori, colte a Luna scema, non si corrompono. Et Columella pensa che per tagliare gli Alberi, sien buoni quei giorni che son da i venti a trenta dì che la Luna s’invecchia: a Vegetio piace che e’ si taglino da quindici a ventiduoi dì. Et di quì pensa, che nascesse la osservanza che quanto a la eternità, celebrano solamente questi giorni; percioche tagliati in questi giorni, durano grandissimo tempo. Aggiungono che e’ si debbe osservare la Luna che vadia sotto. Ma Plinio pensa che sia bene tagliare gli Alberi quando la Canicula nasce, et che la Luna è congiunta con il Sole; il qual giorno si chiama Interlunio; et dice che egli è bene aspettar la notte del medesimo giorno, fino a tanto che la Luna sia sotto terra. Gli Astrologi dicono che la ragione di questa cosa è che per vigore della Luna lo humore di tutte le cose si commuove: Tirato adunque, o lasciato lo humore inverso la Luna alle più basse radici, il resto de Legnami rimane più purgato. Aggiugni a questo, che e’ pensano che e’ sieno per essere molto più fedeli, se e’ non si getteranno cosi di subito in terra: Ma se si andranno intaccando a torno a torno talmente, che restandosi in sul ceppo si secchino. Et dicono che se lo Abeto (non però al tutto fermissimo contro alla contagione dell’humore) si scorteccia a Luna scema, gli aviene che mai si corrompe per le Acque. Sono alcuni, che affermano che se la Rovere, et la Quercia, Legnami gravissimi, che per lor natura nell’acqua vanno al fondo, di primavera si intaccheranno intorno, et si getteranno a terra dopo che le haranno perdute le foglie, diventeranno in modo, che per novanta giorni noteranno sopra le acque. Altri vogliono che li Alberi cosi lasciati in su lor ceppi, si intacchino intorno insino a mezo il midollo; accioche distillandosi la marcia, et il cattivo sugo, se ne esca via. Et aggiungono a questo, che gli Alberi che tu hai a segare, o a piallare tu non gli mandi a terra, insino a tanto non habbino fatti i loro frutti, et maturati i loro semi; gli Alberi cosi tagliati, et massime quelli che fanno frutti, ne ammoniscono che si debbino mondare, perche facilmente, mentre stanno coperti dalla scorza, si guastano sotto la buccia.


E Del