Pagina:Alcune Prose Giovanili.pdf/64

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In tutte le scuole studiavasi di signoreggiare, a cagione della naturale generosità ed alterezza de’ suoi sentimenti; oltrechè, argomentavasi di procacciar la benevolenza dei compagni, prendendo piacere che non gl’invidiassero questo giovanile primato. Studiò medicina in Napoli. I genitori, che lo amavano affettuosissimamente ed in lui aveano poste molte speranze, con amaritudine ma pazienti sopportavano la sua lontananza, immaginando nella loro mente che tra breve tempo dovessero abbracciarlo, e guardarlo, e goderselo quanto bastasse.

Era divenuto medico, e tornato in patria mostrava nella sua arte siffatto senno, che dava chiaro ad intendere che, venendo nell’età perfetta, avrebbe acquistato reputazione ed eccellenza. Egli era il medico de’ giovani; imperciocchè questi desideravano e cercavano lui più di qualunque altro: ed egli, tra il desiderio di procurar fama e per una tale magnanimità di natura, assisteva tutti con liberale sollecitudine ed efficacia. E massime gli amici, ai quali, comunque non sapesse favellar con affetto, non essendo del suo temperamento disinvolto, nulladimeno era generoso e prodigo del