Pagina:Alcune lettere delle cose del Giappone. Dell'anno 1579. insino al 1581, 1584.djvu/44

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    • lettera

dicendo le litanie, e raccomandando fi a Dio V.. S. conforme al bifognó de fintili pericoli; e cefi furono marauigliofamente aiutati dal Signore. ’Non la fcierò di raccontare -ma cofa di grande edifica’ìone; efù che partendofi il He yeccmocon cruci dì furbo e fretta, non ponadofeco pur coja alcuna per ilfuovitto, lafciando. qmui anco del pò al. cune cofe di pretto: non fi dimenticògià di mandar a chiederei crocififfo molto denotale fiaua nell* Chiefi-, dicendo che lovoleua portare a Bungo Man dòadire parimente al padre che fi confolafie-,che fe ben egli patina fi gran perdita, non per quefio fi fraudati?*** diT*.S. ne mancanti in cofa alcuna la fperan^a c’bauem in Dio. E quando il padre gionfe doue egli fiauail Re* s’inginocchiò aliando le mni al cielo rendendo gr a tie a K- S.per le affittimi, e trattagli, che patina; e quefio inprefentia de}uoi, i quali Dio fa quantogufi auano difende dinotimi Et parlando col padre dijje; lo Jón Chnttiano,CT con tutte quefie auerfitànonmifon mofio mente -,, anvi mi fon più fortificato, & co,firmato nel primo ferverne. Diceua egli quefio pubicamente, affine che fi reprime fiero le mormoratiom de Bungbefi,e lo {degno c’haùeuano cantra i noflru accioche intendendo’coloroch’egli fiaua ccflante e fermo nella fede, non ardifiero farci qualche difpmere. E poi ’parlando in fecreto col padre diceua. Ben fapeua Dio, r N- S • il mio buon propofitOye quel ch’io prete»’. detta circa laconuerfione di Flunga; però poi ch’egli e fiato fcruito perpoi occultigiuditij, che la coja