Pagina:Alcune lettere delle cose del Giappone. Dell'anno 1579. insino al 1581, 1584.djvu/72

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yo lettera era a quefio grande ripugnanza da parte difuo pddre, difua madre,edi fua moglie -, che nonvoleuano confeniireinmodo alcuno a tal partito, con perdita delle due che Hauano in potere di Araque. I Cbrifliani non voleuano ch’il Tadre tornaffe a Hqhunanga -, ma che fi fermaffe in quella forteZZ a > do; tte farebbe fiato alquanto ficuro: dubitando che Je foffe tornato dal % se^a U conciatone del negano, l’haurebbe fatto forfè fubitovccider e. Tra tanto m quelle parti faceuano continua oratione notte egtor no • <£r parue che Dio Tg. S. li efaudiffe; poiché invn eafo tanto dubiofo fi prefe vn rimedio sì buono, & fùtale. Effendo determinato il Tadre Organtino partirli dalla fortezZ* occultamente perequare la fua parola data a ’Hobunanga, cioè di tornarjene fubito da lui. Giuftohauendo intefoquefiarijolutione del padre-, firifoluè anch’egli, acciò nonfi perdeffero» padri & la Chrifìiamtd di quei paefi, di farevn facrificio a Dio ’delfuo vnico figlio,e fua forella: mettendoli a pericolo d’effer vccifi da Araque. Et così invn tratto fi partì dalla fartela Cernendo il Tadre Organtinn. V fato che fu fuor a fi tagliò in prefengadel padre certi pochi capelli, ch’ufano i Giapponefi portar dietro alla tefia più longbi de gli altri -, & èfegno tra loro di effer e dediti aUe pompe, & vanità mondane; quando Li tagliano è fegno, che mondano il mondo,<ÙT fi vogliono ritirare. Di modo che tagliandoli egli quegli capelli, diè fegno che non voleua offendere più Dio,ne andar coma TSlobunaga,ne conira Araque, ne vo