Pagina:Alcune operette di Bartolommeo Gamba bassanese.djvu/32

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24 narrazione

Volesse Iddio che il valente ed accurato biografo di Vittorino da Feltre, e di Guarin da Verona fermasse i suoi sguardi alla metà del cammino fra quelle due città, che rivolgendoli a Lazzaro da Bassano, bella e copiose messe ritroverebbe onde accrescer fama a se stesso, e recare a questa mia patria splendore. Una schiera di poetuzzi imitatori, greggir servile, e qualche oscuro scrittore in teologia, in giurisprudenza, in medicina, balzò pur fuori a Bassano in quest’epoca, ma io mi guarderò bene dall’intrattenermi intorno ai Cardellini, ai Persici, ai Sale, ai Giostrerj, ai Testa, ai dal Corno, agli Ancarani, e a talun altro, di cui tuttavia rimane o qualche sdolcinata poesia, o qualche commento a Galeno, qualche parafrasi di rancide leggi, o qualche stucchevole vita di Santi. Di poco merito è anche un’orazione latina (detta dal Verci bel-


    Tullium de Lege Manilia, lavoro lungo, e terminato il dì 19 novembre, 1522. Con quel buon gusto che dirigeva le imprese degli editori dei Sannazzari, e dei Navageri, possa arricchirsi la nostra Italia di un libro più copioso e compito dei già impressi sin ora, e darci raccolti tutt'i migliori componimenti in versi ed in, prosa del nostro Lazzaro da Bassano.