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libro i - capitolo viii
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veniva assicurando l’imperio; ove questi una parte della loro autoritá divider volessero coi sacerdoti. In prova di che, si osservi quell’altra parte di quelle stesse nazioni boreali rimastasi povera, semplice e libera nelle natíe sue selve, essere poi stata l’ultimo popolo d’Europa che ricevesse, piú assai per violenza che per via di persuasione, la religion cristiana.

Le poche nazioni che fuori d’Europa la ricevettero vi furono per lo piú indótte dal timore e dalla forza come le diverse piaggie di America e d’Affrica; ma dallo stesso ferocissimo fanatismo con cui veniva abbracciata nella Cina, e piú nel Giappone, si può manifestamente dedurre quanto ella volentieri si alligni e prosperi nelle tirannidi.

I troppi abusi di essa sforzarono col tempo alcuni popoli, assai piú savi che imaginosi, a raffrenarla, spogliandola di molte dannose superstizioni. E costoro, distinti poi col nome di eretici, si riaprirono con tal mezzo una strada alla libertá, la quale fra essi rinacque dopo essere stata lungamente sbandita d’Europa, e bastantemente vi prosperò: come gli Svizzeri, la Olanda, molte cittá di Germania, la Inghilterra e la nuova America, ce lo provano. Ma i popoli che, non la frenando, vollero conservarla intera (non però mai quale era stata predicata da Cristo, ma quale con arte, con inganno ed anche con la violenza l’aveano i suoi successori trasfigurata) si chiusero essi sempre piú ogni strada al riprocrear libertá. Addurrò ora, non tutte, ma le principali ragioni per cui mi pare quasi impossibile che uno stato cattolico possa o farsi libero veramente, o rimaner tale rimanendo cattolico.

Il culto delle immagini, la presenza effettiva nella eucaristia, ed altri punti dogmatici, non saranno per certo mai quelli che, creduti o no, verranno ad influire sopra il viver libero politico. Ma, il papa, ma la inquisizione, il purgatorio, la confessione, il matrimonio fattosi indissolubile sacramento, e il celibato dei religiosi; son queste le sei anella della sacra catena, che veramente a tal segno rassodano la profana, che ella di tanto ne diventa piú grave ed infrangibile. E, dalla prima di queste sei cose incominciando, dico che