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atto primo 173
trarre, di vita io tanto sol vi chieggio,

quanto a me basti ad eseguir quest’una. —
Vadasi omai: santa è l’impresa: e sprone
santo mi punge, alto fraterno amore...
Ma, chi m’insegue? Oimè! tradita io sono...
Donna a me viene? Oh! chi sei tu? rispondi.


SCENA TERZA

Argia, Antigone.

Argia Una infelice io sono.

Antig.   In queste soglie
che fai? che cerchi in sí tard’ora?
Argia   Io... cerco...
...d’Antigone...
Antig.   Perché? — Ma tu, chi sei?
Antigone conosci? a lei se’ nota?
che hai seco a far? che hai tu comun con essa?
Argia Il dolor, la pietá...
Antig.   Pietá? qual voce
osi tu in Tebe profferir? Creonte,
regna in Tebe, nol sai? noto a te forse
non è Creonte?
Argia   Or dianzi io quí giungea...
Antig. E in questa reggia il piè straniera ardisci
por di soppiatto? a che?...
Argia   Se in questa reggia
straniera io son, colpa è di Tebe: udirmi
nomar quí tale io non dovrei.
Antig.   Che parli?
Ove nascesti?
Argia   In Argo.
Antig.   Hai nome? oh quale
orror m’inspira! A me pur sempre ignoto,
deh, stato fosse! io non vivria nel pianto.