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160 | timoleone |
non vi ti trasse amor di gloria insano;
ottimo cuor di cittadin ti trasse
a svenare il fratello... A te la madre
io raccomando... In lui, tu madre, un vero
figliuol ravvisa,... e un uom... piú che mortale. —
Timol. Ei muore! Ahi lasso me!... Madre, tu m’hai
quí tratto a forza... O fratel mio, ben tosto
ti seguirò.
Echilo Deh!...
Demar. Figlio!...
Timol. A che rimango?
Ai rimorsi,... alle lagrime... Giá in petto
le agitatrici furie orride sento...
Pace per me non v’ha piú mai...
Echilo Deh! m’odi:
gli ajuti primi all’egra patria almeno
negar non dei...
Timol. Tormi d’ogni uomo agli occhi
deggio; e del sole ognor sfuggir la luce...
di duol morir, se non di ferro, io deggio.
Demar. Misera!... Oh ciel!... che fo? Perduto ho un figlio...
e l’altro a me non resta...
Timol. Oh madre!...
Echilo Ah! vieni,
togliamci a questa lagrimevol vista. —
Convincer dei, Timoleone, il mondo,
che il fratel no, ma che il tiranno hai spento.