Mer. Ch’io ’l fera...
Polif. È questi...
Mer. Chi mai?
Polif. Su, svela...
Polid. È... il figlio mio.
Mer. Deh! come?...
Polif. Costui tuo figlio?
Egisto Ei mi fu padre.
Mer. Ei mente: —
ma, s’anco il fosse, il mio figliuol mi ha spento.
Muori.
Polid. Ah! ferma... È il tuo figlio.
Egisto O madre...
Mer. Oh cielo!
Polif. Costui?
Polid. Sei madre; salvalo.
Mer. Il mio figlio!...
Polif. Qual tradimento è questo? Olá, soldati...
Mer. Io ti son scudo, o figlio... Ah! il cor mel dice;
son madre ancor...
Polif. Soldati...
Mer. A lui non giunge
ferro, che a me pria non trafigga...
Egisto O madre,
fra mie braccia ti stringo!...
Polif. Or, qual menzogna
ne arrechi tu, testor di fole antico?
Un infame assassin, ch’esser nol niega,
sará suo figlio? e il crederò? Soldati,
si uccida tosto.
Mer. Infame tu... Ma salvo,
finch’io respiro, è il figlio.
Polid. Il ciel ne attesto,
Cresfonte egli è. Quel cinto, è il suo: sol nacque
l’error da ciò. Messenj, a voi son noto;
io spergiuro non sono...