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204 merope
Mer.   Ch’io ’l fera...

Polif.   È questi...
Mer. Chi mai?
Polif.   Su, svela...
Polid.   È... il figlio mio.
Mer.   Deh! come?...
Polif. Costui tuo figlio?
Egisto   Ei mi fu padre.
Mer.   Ei mente: —
ma, s’anco il fosse, il mio figliuol mi ha spento.
Muori.
Polid.   Ah! ferma... È il tuo figlio.
Egisto   O madre...
Mer.   Oh cielo!
Polif. Costui?
Polid.   Sei madre; salvalo.
Mer.   Il mio figlio!...
Polif. Qual tradimento è questo? Olá, soldati...
Mer. Io ti son scudo, o figlio... Ah! il cor mel dice;
son madre ancor...
Polif.   Soldati...
Mer.   A lui non giunge
ferro, che a me pria non trafigga...
Egisto   O madre,
fra mie braccia ti stringo!...
Polif.   Or, qual menzogna
ne arrechi tu, testor di fole antico?
Un infame assassin, ch’esser nol niega,
sará suo figlio? e il crederò? Soldati,
si uccida tosto.
Mer.   Infame tu... Ma salvo,
finch’io respiro, è il figlio.
Polid.   Il ciel ne attesto,
Cresfonte egli è. Quel cinto, è il suo: sol nacque
l’error da ciò. Messenj, a voi son noto;
io spergiuro non sono...