Pagina:Alfieri, Vittorio – Tragedie, Vol. III, 1947 – BEIC 1728689.djvu/125

Da Wikisource.


ATTO PRIMO

SCENA PRIMA

Siface fra Centurioni Romani.

Finché rieda Scipione, almen lasciarmi

con me stesso potreste. — Il piè, la destra,
gravi ha di ferro; al roman campo in mezzo
Siface stassi; ogni fuggir gli è tolto:
gli sia concesso il non vedervi, almeno.


SCENA SECONDA

Siface.

Duro a soffrirsi il soldatesco orgoglio!

Se il lor duce in superbia anco gli avanza,
come in vero valor... Ma no; mi è noto
Scipione: in Cirta, entro mia reggia, io l’ebbi
ospite giá: molto era umano, e mite...
Stolto Siface! or, che favelli? Allora
Scipione a te, per mendicare ajuti,
venía; né allor, tuo vincitore egli era. —
Ahi, vinto re! preso in battaglia, e tratto
ferito in ceppi entro al nemico campo,
ancor tu vivi?... Oh Sofonisba! a quali
strette mi traggi? Or, che piú omai non debbo,