Pagina:Alfieri, Vittorio – Tragedie, Vol. III, 1947 – BEIC 1728689.djvu/147

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atto terzo 141
il sopportar le avversitá; ma fora

vil stupidezza il non sentirne il carco.
Siface Misero me! deh! perché vissi io tanto?...


SCENA QUARTA

Scipione.

Sublime donna ella è costei: Romana

degna sarebbe. — Io ’l pianto a stento affreno.