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196 bruto primo
Bruto   Io giá ’l sospetto

n’ebbi, in udir del rio Mamilio i caldi
raggiri; e quindi ordine espresso a fretta,
pria di nona, a Tiberio ebbi spedito,
di farlo uscir tosto di Roma.
Coll.   Il sole
giungea giá quasi d’occidente al balzo,
quand’io quí ancor con i tuoi figli entrambi
ritrovava Mamilio. — Il dirtel duolmi;
ma vero è pur; male obbedito fosti.
Bruto Oh! qual desti in me sdegno a terror misto?...
Coll. Misero Bruto!... Or che sará, quand’io
ti esporrò la congiura?... e quando il nome
dei congiurati udrai?... Primi, fra molti
de’ piú stretti congiunti e amici tuoi,
anima son del tradimento, e parte,
primi i Vitellj stessi...
Bruto   Oimè! i germani
della consorte mia?...
Coll.   Chi sa, se anch’essa
da lor sedotta or contra te non sia?
E,... gli stessi... tuoi figli?...
Bruto   Oh ciel! Che ascolto?
Mi agghiacci il sangue entro ogni vena... I figli
miei, traditori?... Ah! no, nol credo...
Coll.   Oh Bruto!...
Cosí non fosse! — Ed io neppure il volli
creder da prima: agli occhi miei fu poscia
forza (oimè!) ch’io ’l credessi. — È questo un foglio
fatal per noi: leggilo.
Bruto   ... Il cor mi trema.
Che miro io quí? di propria man vergati
nomi su nomi: e son gli Aquilj i primi,
indi i Vitellj tutti; e i Marzj; ed altri;
ed altri; e in fin... Tito! Tiberio!... Ah! basta...
Non piú;... troppo vid’io. — Misero Bruto!...