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38 | saul |
«e qual si lagna,
«ch’altra piú ch’ella faccia.
«Ma ferve in ben altr’opra
«lo stuol del miglior sesso.
«Finché venga il suo amplesso,
«quí l’un figlio si adopra
«in rifar mondo e terso
«lo insanguinato brando:
«lá, d’invidia cosperso,
«dice il secondo: e quando
«palleggerò quest’asta,
«cui mia destra or non basta?
«Lo scudo il terzo,
«con giovin scherzo,
«prova come il ricopra.
«Di gioja lagrima
«su l’occhio turgido
«del re si sta:
«Ch’ei di sua nobile
«progenie amabile
«è l’alma, e il sa.
«Oh bella la pace!
«Oh grato il soggiorno,
«lá dove hai dintorno
«amor sí verace,
«sí candida fe!
«Ma il sol giá celasi;
«tace ogni zeffiro;
«e in sonno placido
«sopito è il re». —
pace dell’alma!... Entro mie vene un latte
scorrer mi sento di tutta dolcezza... —
Ma, che pretendi or tu? Saúl far vile
infra i domestich’ozj? Il pro’ Saulle