Pagina:Alfieri, Vittorio – Tragedie postume, 1947 – BEIC 1726528.djvu/253

Da Wikisource.

CLEOPATRA

La presente edizione è interamente riveduta sul codice Alfieri 2 che si trova alla Biblioteca Laurenziana1 come tutti gli altri di cui mi sono valso per la revisione delle tragedie postume.

Il codice è di cc. numerate 65 e contiene, oltre la Cleopatra, il Sentimento dell’autore su questa Tragedia, la critica del conte Tana su tutta la Cleopatra e infine la Farsetta dei poeti. La Cleopatra, messa a pulito dall’abate Polidori, occupa le prime 39 carte.

Alla prima carta si leggono le seguenti parole, scritte dall’Alfieri stesso: «Cleopatraccia messa al pulito, (pulita quanto il frontespizio presente) buona però a forbirsi. Con la farsetta dei Poeti, e le critiche del Tana».

A c. 2r, sempre di mano dell’autore, si trova scritto: «Rappresentata per mia disgrazia, e fortuna li 16 giugno 1775 nel Teatro Carignano in Torino».

A c. 41v si leggono queste note autografe: «Ridata una scorsa a tutte queste cose ott’anni dopo, le trovai, come sono, cattive, male scritte, e poco meglio pensate: non però tali da vergognarmene davanti a chi sapesse le mie circostanze d’allora.

Roma, 30 luglio 1782.


E in Firenze nel 1798. Avendone riletti quá e lá degli squarcietti, ho riso veramente di cuore e mi sono rallegrato con me stesso.


Anche i rifacimenti di alcuni versi, che si riportano a piè di


  1. Ringrazio vivamente la dottoressa Lodi, direttrice della Laurenziana, e i suoi impiegati che, mentre i mss. erano sfollati e la Biblioteca ufficialmente chiusa, mi hanno ripetutamente facilitato la consultazione di tali codici. Un particolare, affettuoso ringraziamento all’amico Carmine Iannaco che, avendo a disposizione i codici alfieriani per l’ed. nazionale, me ne ha cordialmente consentita la consultazione.