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62 antonio e cleopatra


un effetto inaspettato in teatro, e lascia alla fine del quart’atto in grandissima sospensione, se Diomede obbedirá, o no all’atroce comando della Regina.

ATTO QUINTO

Mi piace il quint’atto; è il migliore di tutti, e non ha in se altri difetti, che quelli che ridondano in lui dagli altri quattro. È ripieno di passioni, e non languisce mai.

La morte d’Antonio è bella, benché dovrebbe parlar piú ad Augusto, e meno alla morte; e mostrarsi piú Romano, che filosofo.

La morte di Cleopatra fa un contrasto bellissimo con quella d’Antonio; è vero che il personaggio d’Augusto nell’ultima scena non è invidiabile; ma di questo non ne posso nulla; se non lo mostravo in scena, la morte d’Antonio perdeva molto, non essendo in faccia al vincitore; se lo facevo parlare, che doveva dire: scusarsi? era piú vile; insultare Antonio; era sfacciataggine. Rimproverar Cleopatra? era accusarsi; compiangere Antonio? era ridicolo. Dunque niente; e se fa cattiva figura, se lo ha meritato.

CARATTERI

Antonio, è nobile, grande, ma alle volte troppo credulo.

Cleopatra, è sostenuta, ma spesse volte troppo atroce, senza necessitá.

Augusto fuorché nella prima scena con Antonio, è sempre piccolo.

Diomede è piú spettatore, che attore; e poi un uomo di corte onesto, e filosofo, questi sono mostri, che non pajono veri nemmeno in teatro.