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atto quarto 109


ANTISTROFE II

           Né avverrá mai, che sembri

     tumulo umíl di accatastate genti
     l’avello, in cui della tua sposa algenti
     posan sepolti i membri;
     ma, qual divina cosa,
     propizio un Nume al passeggier rimembri.
     «Ecco, (ei prorompe in voce ossequíosa)
     «ecco, questa è, che del marito in vece
     «morir se stessa fece.
     «Salve, o Diva beata;
     «o veneranda, arridi ai voti grata».