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88 alceste prima
Admeto Salute a me? quanto il vorrei! Ma, grato

pur emmi il voto d’uom benevol mio.
Ercole Che fieno (oimè!) queste lugúbri insegne1
in ch’io ti veggio?
Adméto   Debbo oggi dar tomba
a un cadavere.
Ercole   Ognor dalla tua prole
tenga lontano un cotal danno Iddio!
Adméto Vivon per anco entro mia reggia i figli,
ch’io procreai.
Ercole   Forse il tuo padre antiquo
saria quei che mancò?
Adméto   Vivo è pur egli,
Ercole; e viva anco è mia madre.
Ercole   Oh cielo!
Forse perí la tua consorte Alceste?
Adméto In due modi su lei risponder posso.
Ercole Viva, in somma, od estinta?...
Adméto   Estinta e viva,
Del par mi accóra.
Ercole   Oscuro parli: io nulla
intendo.
Adméto   Or, non sai forse, che al mio fato
sottentrare debb’ella?
Ercole   Il so, che morte
essa volle in tua vece.
Adméto   Or come adunque,
devota a morte, esister puote?
Ercole   Ah! pria
del suo cessar, non piangerla.
Adméto   Cessò:
non men che i morti, è affatto un nulla,
chi per morire sta.


  1. Dice il Testo: Che fia questa tosatura funesta, per cui ti distingui? Principal parte del bruno era fra’ Greci il tosarsi.