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di vittorio alfieri 119


L’alta, sublime, e non regal sua brama
Di ottenere immortal vita seconda.
Quasi lucida fascia or già il circonda,
8 E ammirabil l’ha fatto a chi men l’ama.
Quindi è dover, che semivivo egli oda
Ciò che di lui dirà libero ingegno;
11 Se a nomarlo pur mai la lingua ei snoda.1
Costui, macchiato di assoluto regno,2
Non può d’uomo usurpar nome, né loda;3
14 Ma, di non nascer re forse era degno.


CXIX [clxi].4

Dinanzi al ritratto de’ quattro grandi poeti italiani.

Quattro gran vati, ed i maggior son questi,
Ch’abbia avuti od avrà la lingua nostra,
Nei lor volti gl’ingegni alti celesti,
4 Benché breve,5 il dipinto assai ben mostra.
Primo è quei che scolpía la infernal chiostra;6
Tu, gran padre d’amor,7 secondo resti:
Terzo è il vivo pittor, che Orlando inostra:8


    e si occupò di musica; cosí nella satira I viaggi l’A., narrando di essere stato a Brandeburgo, ove l’Imperatore risiedeva, ne encomia, pur amaramente, la molteplice attività:

    Re quivi siede un uom semi-Licurgo,
    Semi Alessandro, e in un Semi-Voltèro;
    Chi grecizzasse, il nomería Panurgo.
    Ei scrivucchia: ei fa leggi: ei fa il guerriero;
    Ma, tal ch’egli è, sta dei Regnanti al volgo
    Come sta il Mille al solitario Zero.
    E vegg. anche il cap. 8° dell’ep. III dell’Autobiog., dove l’A. racconta di aver veduto nel 1769 l’Imperatore di Prussia.

  1. 11. Nella satira I Re:
    Quindi a voi soli, cui non m’è concesso
    Di annoverar fra gli uomini, non parlo...
    L’espressione può essere stata suggerita all’A. da quella di Dante (Purg., XIV, 56 e segg.):
    .... buon sarà a costui, se ancor s’ammenta
    Di ciò, che vero spirto mi disnoda.
  2. 12. Macchiato di assoluto regno: per l’A. era colpa imperdonabile essere re autocratico.
  3. 13. Loda per lode è in Dante (Inf. II, 153):
    ...... Beatrice, loda di Dio vera...
  4. Nel ms.: «11 maggio, in letto»: «[l’A] stava seduto sul suo letto sino a tardi, vestito di un giubboncino di raso giallo, al quale le maniche erano congiunte con certi fiocchetti color rosa, sicché pareva uno Zerbino in riposo. Davanti a sé teneva un leggio per posarvi il libro e la carta; accanto al letto stavano in un quadretto quattro bellissimi ritratti in miniatura dei quattro grandi poeti italiani» (G. Polidori, in cit. Varietà di Aless. d’Ancona, I, 165).

    Questi ritratti erano stati eseguiti dalla Contessa, e in mezzo ad essi era una corona di lauro, con sotto la parola: Digniori.

  5. 4. Breve, piccolo.
  6. 5. Chiostra usa Dante nel significato di bolgia infernale; p. es. (Purg., VII, 21):
    Dimmi se vien d’inferno e di qual chiostra.
  7. 6. Gran padre d’amor, il Petrarca.
  8. 7. Inostra, avvolge di porpora; voce