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8 VITA DI VITTORIO ALFIERI.


alcun poco maggiore la somma del bene si quella del male. Onde, se io non avrò forse il coraggio o l’indiscrezione di dir di me tutto il vero, non avrò certamente la viltà di dir cosa che vera non sia.

Quanto poi al metodo, affine di tediar meno il lettore, e dargli qualche riposo e anche i mezzi di abbreviarsela col tralasciare quegli anni di essa che gli parranno meno curiosi; io mi propongo di ripartirla in cinque Epoche, corrispondenti alle cinque Età dell’uomo,e da esse intitolarne le divisioni, Puerizia, Adolescenza, Giovinezza, Virilità, e Vecchiaja. Ma già, dal modo con cui le tre prime parti e più che mezza la quarta mi son venute scritte, non mi lusingo pii oramai di venire a capo di tutta l’opera con quella brevità, che più d’ogni altra cosa ho sempre nelle altre mie opere adottata 0 tentata; e che tanto più lodevole e necessaria forse sarebbe stata nell’atto di parlar di me stesso. Onde tanto più temo che nella quinta parte (ove pure il mio destino mi voglia lasciar invecchiare ) io non abbia di soverchio a cader nelle chiacchiere, che sono l’ultimo patrimonio di quella debole età. Se dunque, pagando io in ciò, come tutti, il suo dritto a natura, venissi nel fine a dilungarmi indiscretamente,