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EPOCA SECONDA. CAP. I. 45


la sfrenata e insultante libertà di quegli altri; [1758] durissimo paragone colla severità del nostro sistema, che chiamavamo andantemente Galera. Chi fece quella distribuzione era uno stolido, e non conosceva punto il cuore dell’uomo; non si accorgendo della funesta influenza che doveva avere in quei giovani animi quella continua vista di tanti proibiti pomi.


CAPITOLO SECONDO.


Primi studj, pedanteschi, e mal fatti.


Io era dunque collocato nel Terzo Appartamento, [1759] nella Camerata detta di mezzo; affi-, dato alla guardia di quel servitore Andrea, che trovatosi così padrone di me senza avere nè la madre, nè lo zio, nè altro mio parente che Io frenasse, diventò un diavolo scatenato. Costui dunque mi tiranneggiava per tutte le cose domestiche a suo pieno arbitrio. E così l’Assistente poi faceva di me, come degli altri tutti, nelle cose dello studio, e della condotta usuale. Il giorno dopo il mio ingresso nell’Accademia, venne da quei Professori esaminata la ia capacità negli studj, e fui giudicato per i forte Quartano, da poter facilmente in tre