Pagina:Alighieri, Dante – La Divina Commedia, 1933 – BEIC 1730903.djvu/303

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purgatorio - canto xxxi 297

     Per grazia fa noi grazia che disvele
a lui la bocca tua, sí che discerna
138la seconda bellezza che tu cele».
     O isplendor di viva luce eterna,
chi pallido si fece sotto l’ombra
141sí di Parnaso, o bevve in sua cisterna,
     che non paresse aver la mente ingombra,
tentando a render te qual tu paresti
144lá dove armonizzando il ciel t’adombra,
     quando ne l’aere aperto ti solvesti?