Pagina:Alighieri, Dante – La Divina Commedia, 1933 – BEIC 1730903.djvu/364

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358 la divina commedia

     essa è la luce eterna di Sigieri,
che, leggendo nel vico de li strami,
138sillogizzò invidiosi veri».
     Indi, come orologio che ne chiami
ne l’ora che la sposa di Dio surge
141a mattinar lo sposo perché l’ami,
     che l’una parte l’altra tira e urge,
tin tin sonando con sí dolce nota
144che ’l ben disposto spirto d’amor turge;
     cosí vid’io la gloriosa rota
muoversi e render voce a voce in tempra
147e in dolcezza, ch’esser non può nota
     se non colá dove gioir s’insempra.