Pagina:Alighieri, Dante – La Divina Commedia, 1933 – BEIC 1730903.djvu/453

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paradiso - canto xxix 447

     La prima luce, che tutta la raia,
per tanti modi in essa si recepe,
138quanti son li splendori a che s’appaia;
     onde, però che a l’atto che concepe
segue l’affetto, d’amar la dolcezza
141diversamente in essa ferve e tepe.
     Vedi l’eccelso omai e la larghezza
de l’eterno valor, poscia che tanti
144speculi fatti s’ha in che si spezza,
     uno manendo in sé come davanti».