Pagina:Alighieri - Comedìa, Foligno, 1472.djvu/290

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Si tra le fra Tebe nonfo cbediceua perche Virgilio et ftatio et io riftretti oltre andauam dallato cbelTileua R-icordiui dicea demaladetti ne nuuoli formati cbefatolli tbefeo conbapter coidoppi petti Et delli bebrei calber fimoftrar molli perche nonliebbe gedeon compagni quando inuer madian diftefe ¿colli Si acofUti alun dedue compagni paffamo udendo colpe delagola feguite già dami feri guadagni Poi ralargati perlaflradafola ben ntille paffi et più aportàr oltre contemplando ciafeun fanza parola Che andate penfando fi uoi foltre j* fubita uoce udiifrondio mifcoÌfi come fan beftie fpauentate et poltre Drizzai latefta perueder cbifoffi et giama nonfiuidero infornace uetri ometalli filucenti orofTì Comio uidi un chedicea fa uoi piace montar infuqui ficonuien daruolta quinci fiua cbiuuol andar perpace Lafpetto fuo mauca Iauifta tolta perchio mtuoi fi dietro amie dottori comhuom ebeua fecodo cbelli afcolta Et quale anuntiatrice delialbori laura disaggio muouefi et olezza tutta impregnata dalerba et dafiori