Pagina:Alighieri - Comedìa, Foligno, 1472.djvu/316

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/Vloftraua laltro lacontraria cura conuna fpada lucida et acuta tal che diqua dalrio mife paura Poi mdi quattro inumille paruta et diretro da tutti unueccbio folo uenir dormendo conia faccia arguta Et quefti fette colprimaio ftuolo erano babituati madigigli dintorno alcapo non facean brolo Anzi dirofe et ¿altri fior uermigli giurato auria poco lontano afpetto cbe tutti arde (Ter difòpra dacigli Et quando ilcarro ame fu anmpetto un tuon fudio et qualle genti degne paruer auer landar più interdetto Fermandoti iui coloprime infegne CANTO • XXX • come beatrice a par ue adante • Et uirgilio illafcioe et lorecitare per Ialtra donna della inconftantia et difetto didante • Et qui lautore piange ifuoi difetti conuergogna compuntiua aVando ilfeptentrion delprimo cielo cbe neoccafo feppe mai ne orto ne daltra nebbia cbe dicolpa uelo 4^'Cbe facea li ciafcuno accorto difuo douer cornei più baffo face qual timon gira peruenire aporto