Pagina:Alighieri - Comedìa, Foligno, 1472.djvu/360

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Et qua fi miperdei conlioccbi chini CANTO • V • Ouc folue una questione premeÌfa nel precedente canto • Et amaeftra li criftiani intorno aliboti cbe fanno a dio et entrali nel cielo dimercurio - Et qui comincia la feconda parte diquefta cantica T]X Jo tifiameggio nel caldo clamore [ J di!a dalmodo chen terra fi uede fi che degliochi tuoi uincol ualore Nonti marauigliar checio procede da perfetto ueder che come apprende cou nelbene appreiTo mouel piede Iueggio ben ficome già rifplende nel intelletto tuo letterna luce che uifta fola et fempre amor accende Et faltra cofa uofiro amor fe duce none fe non dequella alcun ueftigio mal conofciuto che quiui traluce Tu uuoi faper fe conaltro feruigio permanco uoto fi può render tanto che Ianima ficuri diletigio Si comincio beatrice quefto canto et fi come buom ebefuo parlar no fpezzà continuo cofil proceifo fanto Lomaggior dono che dio perfua larghezza feife creando et lafua bontate più comfermata e quel chei più appreza Fu dalauolonta lalibertate di che Iecreature intelligenti et tutte et fole fuoro et fon dotate