Pagina:Alighieri - Comedìa, Foligno, 1472.djvu/460

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Vinca lacrudelta che Fuor miferra deibel otiile ouio domi agnello nemico ailapi cbellidanno guerra Conaltra uoce ornai conaltro uello ritornerò poeta et inful fonte delmio baptefmo prenderol cappello Pero cbenella fede cbefa conte lanime adio quiui entrai io et poi pietro perlei ummigiro lafronte Indi fimoffe unlame aerfo noi diquella Ppera ondufci laprimitia che lafcio crifto deuicari tuoi tlamia donna piena d'ietitia midiÌfe mira mira eccol barone percui lagia fi uicita galitia Sicome quando ìlcolombo fipone preiTo atcompagno luno et laltro pande girando et mormorando laifettione CoCi uidio luno da lai ero grande principe gloriofo efier accolto laudando ilcibo che laffu liprande /Via poi cbel gratular fifa affolto tacito coram me etafeun fafiffe ignito ficbeuinceual mio uolto Ridendo allora beatrice ditte inclita aita percui lallegrezza della noftra baffilica fi fende Fa rifonarlafpeneinquefhltezza tu fai che tante fiate la figuri quante ictu aitre fe più carezza