Pagina:Alighieri - Comedìa, Foligno, 1472.djvu/468

Da Wikisource.

Et fjmil mente lànima primaia - mificea tranfparer per lacouerta quantella acom piacermi uenia gaia Indi fpiro fanzeffermi proferta Dante lauoglia tua difeerno meglio che tu qualunque cofa te più certa Per cbio laùeggio neluerace fpeglio che fa di 're paregi io aialtre cofe et nulla face lui dife pareglio Tu uuoli udire quante cbedio mipofe nel excelfo giardino oue coftei acofi lunga le al a ti difpofe Et quanto fu dile&o agliocbi mei e lapropia cagiofì deigran difdegno et lidióma ebeufaì et ebe fei O figluol mio nonilguftar delegno fu perfe lacagionditanto exilio mafolamente ìltrapaiTar delfegno Quindi ofide mofle tua donna Virgilió quactro milia trecento et due uolimi di foli confiderai quefto concilio Et uidi lui tornare atutti lumi dela Tua ftrada nourcento trenta fiate mentre cbio interra fumi Lalingua cbio parlai fu tutta fpenta inn anziché alloura in confumabile fofTe lagente dinembrotb allenta Cbe nullo‘efFe<ilo mai rationabile perlopiacer buman cbe rinouella fegciendol ciel fempre fu durabile