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IV

LA SOLITUDINE.



Lascia i sognati Demoni
     Di Falerina, e Armida;
     Porgi l’orecchio a storia
     Più antica, e meno infida.
     
Sparta, severo ospizio
     Di rigida virtude,
     Trasse a lottar le vergini
     In sull’arena ignude.
     
Non di rossor si videro
     Contaminar la gota:
     È la vergogna inutile,
     Dove la colpa è ignota.