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116 ITALIA ARTISTICA


riscaldati — le tubature dei caloriferi sono ancora visibili — lo chiudevano nella sua estremità settentrionale; nicchioni adorni di statue, bassorilievi elegantissimi, altari e sedili di marmo ne decoravano i lati. Disgraziatamente è arduo ritrovarne la forma primitiva e varie tegole e mattoni col sigillo di Teodorico ci dimostrano che verso il V secolo nuovi edifici o per lo meno nuovi restauri vennero a modificarne l’aspetto.

terme di caracalla — avanzi del peristilio. (Fot. Alinari).

Ma con il gruppo delle costruzioni severiane, il Palatino acquistava una fisonomia definitiva. Una vera città di marmo e di bronzo si stendeva oramai dalle pendici del Circo Massimo, fino alle alture capitoline. L’estremo lembo coperto da Settimio Severo, con un palazzo la cui magnificenza pomposa risentiva già delle nuove tendenze, era unito — per mezzo dello Stadio — alla casa di Augusto e da questa con un criptoportico che si svolgeva intorno all’estrema area del colle, agli edifici di Caligola e di Tiberio.

Mai gli uomini avevano veduto una più vasta serie di palazzi marmorei, scintillanti d’oro e di pietre preziose e mai gli uomini dovevano vederne una eguale nei secoli avvenire. Tutti quelli edifici, coi loro templi, con le loro terme, coi loro giardini, coi