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76 ITALIA ARTISTICA


di forza sotto la gloria del sole che lo inondava dei suoi raggi più luminosi. Poi all’uscita, quando gli ultimi servi dell’arena trascinavano con gli uncini i corpi degli uccisi, tutta quella folla si riversava tumultuando e discutendo dentro il vicino Foro o nelle viuzze che circondavano l’edificio colossale, mentre l’imperatore accompagnato dalla sua scorta risaliva nei suoi palazzi del Palatino a traverso il criptoportico o galleria sotterranea che li riuniva all’anfiteatro di modo che potesse accedervi senza mostrarsi sulla pubblica via.

Un altro gruppo di edifici, che rimangono a testimoniare della attività edilizia di palatino — avanzi della casa di domiziano.(Fot. Alinari). Vespasiano è il tempio della Pace e il Templum Sacrae Urbis all’estremità meridionale del Foro. Il primo di questi due templi fu costruito l’anno 75 dopo che Tito — figlio dell’imperatore — ebbe presa e distrutta Gerusalemme. In esso si contenevano i tesori che il conquistatore aveva portato dal tempio di Salomone: il candelabro a sette rame, la prothesis contenente le sacre scritture, i vasi d’oro e d’argento del sacrificio, le vesti e le suppellettili dei sacerdoti. A poco a poco, però, il tempio si trasformò in una specie di museo dove furono racchiuse molte curiosità archeologiche e molte opere d’arte insigni: fra queste teneva il primo posto la statua giacente del Nilo, circondato dai pigmei, che ora si conserva nel Vaticano. Il Templum Sacrae Urbis invece non fu un tempio propriamente detto e non servì a funzioni