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cesario. — il corredo 89

fiorita, nè di quella che aveva troncato la sua carriera militare.

— Se tu vedessi, a Roma!... — Per tutta la sera non fece altro che parlare dei monumenti di Roma e della superba bellezza delle signore romane. Pur parlandone con stanco entusiasmo e con grand’aria scettica, lasciò capire che una villa romana valeva per tutta la Sardegna e una donna romana per tutte le donne sarde. Sulle prime Gonario si lasciò abbagliare; provò un intenso sentimento di umiliazione e gli sembrò che realmente fosse così, come Velèna diceva, — ma infine si stancò, lo contradisse, lo derise, si bisticciarono e si separarono freddamente.

A cena Cesario riprese a parlare di Roma. I suoi occhialini brillavano, e la sua bella figura pallida rappresentava, in quella mensa quasi patriarcale, qualcosa di ignoto e di strano. Nennele e Antonino lo guardavano a bocca aperta e Maria Fara sentiva negli occhi grosse lagrime di tenerezza e di orgoglio.

Anche Sebastiano pareva un po’ confuso o per lo meno dimostrava molto interesse per