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cesario. — il corredo 97

chiamata in ufficio. Sapendo di che si trattava Angela impallidì leggermente e nell’entrare appoggiò la mano all’uscio.

Paolo scriveva.

— Cosa volete, babbo? — domandò Angela.

— Abbiamo dunque deciso, — rispose Paolo rapidamente. — Ti sposerai per Pasqua. Quanto può occorrerti? Tua madre dice due mila lire. Mi pare un po' troppo....

Angela chinò, poi sollevò il viso, e guardò suo padre. Le parve di scorgere una leggera sofferenza su quel volto che andava invecchiando, e pensò istintivamente alle ingenti somme che Cesario aveva speso quell’anno a Roma.

— Di che tutto devi provvederti? Sai bene che io non mi intendo di queste cose. Tua madre mi parlò anche di mobili. Ma non è una sciocchezza, dal momento che andate lontano?

— Sì, babbo, la camera nuziale, almeno, deve provvederla la sposa.... — disse Angela. Ma arrossì tosto e si pentì di aver detto questo.

— Sta bene. Si penserà poi a tutto questo. Per ora ti dò mille lire....