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136 le passioni

giunto il peso del denaro, convertito in oro, che costava la sua laurea.

Ciò del resto ormai non importava. Ecco l’avvocato Velèna che ritornava. Gli occhi di Maria brillavano di gioia tenera e fiera; la famiglia acquistava un grado, un titolo, una specie di nobiltà.

Cesario ritornò definitivamente quindici o sedici mesi dopo le nozze di Angela. Era sempre stecchito, con un pallore cadaverico che la tinta grigia della sua veste e del suo cappello rendevano più spiccato; ma a Maria Fara sembrò il più rispettabile avvocato del mondo.

Per la laurea di Cesario si rinnovarono quasi le feste fatte per le nozze di Angela. Furono portati molti regali, specialmente di grano; i contadini e i pastori dei Velèna recarono il loro affettuoso tributo, e le serve, — alle quali, del resto, furono poi regalate delle monete di oro — fecero preparare due magnifiche torte di mandorle e di miele.

Ma Cesario passò, come uno stanco Dio scettico, attraverso gli omaggi della povera e della ricca gente. Parve non accorgersi dell’affetto