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138 le passioni


Poi Cesario parlò di Angela e del marito. Era stato a trovarli prima di ritornarsene in Sardegna. Stavano benissimo lassù, sempre nella stessa città.

E ripetè tutto ciò che Maria sapeva già per mezzo delle continue lettere di Angela. Sulle prime un’acuta, struggente nostalgia aveva fatto persino deperire fisicamente la giovane sposa; ma a poco a poco ella s’era abituata all’aria, alla vita, all’ambiente della città.

Ora Angela faceva una vita signorile. Aveva salotto, giorno di ricevimento; andava al teatro, ai concerti, alle conferenze. Col marito si portavano bene, almeno in apparenza, solo li turbava il dispiacere di non aver figli; ma non era tempo da disperarsi. Angela contava di venir presto in Sardegna, cioè quando il marito, che doveva venire per le elezioni dei nuovi deputati, avrebbe potuto accompagnarla.

Tutto dunque andava benissimo e la famiglia ne provava una grande contentezza. Ma quando Cesario si arrischiò di spiegare il suo desiderio, per cui aveva fatto tanta manovra di moine e di insolita espansione, — desiderio