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262 la lontananza

facevano la corte a Lucia, ad Anna ed anche a Caterina. Gonario era geloso; e una sera fu per sfidare a duello un tenente che corteggiava la sua bella fidanzata. Caterina, gelosa anch’essa, piangeva, diceva di voler mandar via Gonario, e di odiarlo; ogni momento avvenivano delle scene. Ma poi i due fidanzati si rappacificavano, adorandosi più che mai.

Egli si recava ogni giorno in casa Velèna; spesso capitava anche di mattina, e dimenticava d’andarsene. Cesario s’infastidiva e pretendeva che le nozze si facessero presto. La presenza di Gonario, come fidanzato, l’urtava stranamente. Lo conosceva così a fondo che gli pareva impossibile vederlo avviato verso il matrimonio. Era certo che andando avanti di questo passo i fidanzati avrebbero finito con l’odiarsi per eccesso d’amore; bisognava privarli di vedersi spesso o farli sposare presto.

Incalzata dalle seccanti osservazioni di Cesario, la signora Maria cercò di far capire a Gonario che diminuisse le sue visite o affrettasse il matrimonio. Egli non chiedeva di meglio; avrebbe voluto sposarsi subito, lo stesso