Pagina:Anime oneste.djvu/295

Da Wikisource.

le anime oneste 281

come è bello. Dice di sì, non vedi, sciocchina che altro non sei!

S’inginocchiò, scoprì i graziosi piedini di Giovanni, li prese tra le mani e li accarezzò, mentre egli rideva con piccoli stridii di uccellino.

— Alzati, alzati, — disse Caterina, — levati di lì. Sì, io sono una sciocca, e Gonario ha ragione. Ma, vedi, mi tratta come una bambina ed è questo che io non posso sopportare...

— Per questo qui, con questo qui, devi sopportare tutto! — esclamò Anna baciando i bei piedini color di rosa pieni di fossette. (Il piccino muoveva i pollici dei piedini in modo adorabile). — Diventa seria, Caterina. Fra due o tre anni riderai di te stessa. Potresti essere, sei anzi tanto felice! Già, tu non hai conosciuto mai cosa voglia dire il dolore; altrimenti ringrazieresti Dio per la felicità che possiedi, completa!

Così continuò a farle una lunga predica, con tanta convinzione, che Caterina si chiese dove la cugina aveva attinta tanta esperienza della vita e degli uomini. A un certo punto Gio-