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306 le anime oneste

rellando con la fronda. Era così turbata che le galline fecero una seconda invasione nella cucina.

— Maledette galline! — gridò zia Mattoi, — non mi lasciano in pace un momento. Usciu, usciu, su lussiu bos picchet!1 Eh, già, io me ne sono ben accorta. Il padrone non fa altro che parlar di lei. Si vede bene che ci pensa.

Anna si alzò e scacciò le galline, poi ritirò la sedia dove stava seduta e chiuse la porta. Zia Mattoi la guardò timidamente, come cosa sacra, e disse:

— Già, lei è una signora; forse le parrebbe di star male qui, ma invece starebbe tanto bene!

E siccome Anna accennava d’andarsene, esclamò:

— Si è offesa?

— Ma no, zia Mattoi!

— E allora perchè non mi risponde?

— Domani, domani vi risponderò! — E se ne andò ridendo gentilmente, mentre zia Mattoi

  1. Usciu (voce per scacciar le galline), che vi prenda la tosse!