Pagina:Annali del principato ecclesiastico di Trento dal 1022 al 1540.djvu/396

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Chiesa sua sposa, adornò di varie fabbriche la città, costruì parecchi forti a difesa e presidio del Principato. Di lui abbiamo un utile ordinamento, inserto negli Statuti municipali, riguardante i vini forestieri. Egli riedificò Castel Corredo, riavuto malconcio dalle mani del duca Sigismondo. Negli ultimi suoi giorni sostenne per l’Imperatore una decorosa ambasciata presso la Repubblica di Venezia; e finalmente ricuperò il palazzo vescovile in Bolgiano, occupato dal Conte del Tirolo; palazzo, che essendo stato quasi subito dopo consumato dal fuoco, avrebbe rimesso nella primiera sua condizione, se non l’avesse prevenuto la morte.

Il Capitolo, volendo usare del suo diritto, affrettò l’elezione del successore; tanto più che sapeva avere l’imperator Federico ottenuta dal papa la facoltà della nomina al Vescovato di Trento. Riunitisi in collegio i canonici, nel giorno di S. Girolamo, 30 settembre 1486, dopo soli nove giorni di vacanza della sede vescovile, elessero Udalrico III di Frundsberg, nobile augustano, canonico di Bressanone, di Frisinga e d’Augusta, ove dimorava. Ai primi di dicembre dello stess’anno, la Cattedrale di Trento fece il prezioso acquisto d’una santissima spina della corona di Gesù Salvatore, donatale da Vincenzo di Monfort, canonico di Trento, al quale per gratitudine il Capitolo decretò un annuale anniversario, che tuttora si celebra.

Per altro alla elezione di Udalrico si oppose con tutta la forza Federico III, presentando alla Santa Sede, in vigore dell’ottenuto breve, Giorgio di Wolkenstein, giovane d’età ed accettissimo a Massimiliano suo fi-